Il Consiglio di Stato legittima il compenso gratuito dei professionisti negli appalti. Ma il Codice degli Appalti oggi non lo consentirebbe. Il commento dell’Ordine PPC di Genova

Cari colleghi,

leggiamo con sgomento la notizia riferita alla pronuncia del Consiglio di Stato sul tema del concorso del Comune di Catanzaro per la redazione del Piano Strutturale al compenso simbolico di un euro (leggi la news). In base a questa sentenza  ogni  stazione appaltante si potrebbe sentire lecitamente abilitata a bandire gare “a sponsorizzazione” oppure a 1 solo euro di corrispettivo, senza tema di incorrere in illecito.

Il collega che si aggiudicasse così la gara in oggetto, potrebbe poi inserirla nel proprio curriculum nell’elenco dei lavori analoghi, sulla base dei quali le commissioni decidono l’affidamento dei servizi di architettura.

Risultato: mercato falsato ed interesse pubblico disatteso!

Per fortuna il nuovo Codice Appalti rende già inattuale questa procedura obbligando all’utilizzo del Decreto Parametri per calcolare l’importo a base di gara negli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria. I corrispettivi del Decreto Parametri per le opere pubbliche, infatti, “sono utilizzati dalle stazioni appaltanti quale criterio o base di riferimento ai fini dell’individuazione dell’importo a porre a base di gara dell’affidamento”. E ancora,  in base alle vigenti disposizioni, non è lecito un bando che preveda offerte gratuite, in base al vigente testo dell’art. 24 comma 8, poiché non esiste un importo da porre a base di gara; infine, sempre in base all’art.24 comma 8 ter nei contratti aventi ad oggetto servizi di ingegneria e architettura la stazione appaltante non può prevedere quale corrispettivo forme di sponsorizzazione con la conseguenza che anche il contratto di sponsorizzazione oggi non prevede lo scambio di denaro contro un’utilità immateriale.

Tuttavia ci troviamo nella situazione incresciosa di valutare bandi che mancano della documentazione a prova del calcolo del Decreto Parametri, altre volte scopriamo vistosi errori nel calcolo degli onorari a basa di gara.

Sta però anche ai Colleghi vigilare e non prestarsi mai ad essere parte di questo gioco falsato.  Il rischio è anche quello di incorrere in evidenti violazioni del nostro Codice Deontologico.

A fronte di questa situazione l’Ordine di Genova attua da tempo una serie di provvedimenti a tutela degli Architetti e della qualità del progetto: scrive alle sedi opportune, fa da amplificatore a situazioni critiche, sanziona i colleghi ritenuti scorretti, senza certo dimenticare che siamo tutti colleghi. Obiettivo dell’Ordine non è certo quello di togliere lavoro ma di garantire il lavoro stesso tramite la qualità del progetto, il rispetto della professione e la valorizzazione della professionalità.

Il CNAPPC ha avviato un percorso con le amministrazioni pubbliche per entrare nel tema ” Bandi di gara” anche tramite una commissione ad hoc; infine è già disponibile una piattaforma comune sulla quale sono pubblicati i “bandi tipo”, che ogni stazione appaltante può utilizzare per avere un indirizzo univoco. La Commissione Lavori Pubblici del CNAPPC ha a disposizione l’ONSAI, un Osservatorio sui bandi che consente di verificare errori o mancanze e segnalarle per tempo.

La nostra Commissione Lavori Pubblici insieme alla Taratura Parcelle  è sempre  disponibile per valutare i bandi con presunte irregolarità e i compensi da porre a base di gara.

Chiaramente l’aiuto di tutti i colleghi è prezioso e necessario per tutelare il nostro lavoro.

Arch. Roberto Burlando
Segretario Ordine degli Architetti di Genova e Delegato LLPP