Mostra – Ettore Veruggio, professione: creativo

Loggia degli Abati-Palazzo Ducale dal 03/12/2016 al 15/01/2017

La mostra, a ingresso libero, si terrà alla Loggia degli Abati – Palazzo Ducale, dal 3 Dicembre 2016 al 15 Gennaio 2017 e illustrerà la figura di Ettore Veruggio, creativo di professione, che nella sua “carriera” ha frequentato vari ambiti lavorativi mosso da un curioso, felice e onnivoro eclettismo: autore di graffianti “caricature”, illustratore di fumetti, grafico editoriale e pubblicitario, arredatore, architetto (ma non era laureato), animatore culturale, gallerista, commerciante di oggetti rari, pittore e in ultimo anche un po’ scrittore.

Ognuna di queste attività aveva profonde motivazioni estetiche derivanti da un gusto istintivo per “il bello” in grado di guidarlo con sicurezza nelle scelte professionali così come nelle varie amicizie sviluppatesi intorno al lavoro; elemento, quest’ultimo – insieme ad alcuni luoghi “topici” come l’Albissola della ceramica – essenziale per capire la genesi della vivacità intellettuale che alimentava la sua inesauribile curiosità.

Lo studio Firma, nato nel 1956 intorno alla figura carismatica di Dario Bernazzoli – e con la benedizione di Lele Luzzati – è in questo senso emblematico perché raccoglie, prima alla Zecca e poi in Piazza Corvetto, alcuni degli artisti (prestati alla pubblicità) migliori sulla piazza: oltre a Luzzati, Flavio Costantini (pittore degli anarchici, del Rex e del Titanic, degli zar di tutte le Russie) Marco Biassoni (arriva Lancillotto… succede un quarantotto… carosello indimenticabile della Pavesi) Umberto Piombino (ceramista dandy e miscredente… appassionato di angeli e della vita di Gesù).

Amici e stimoli creativi che affiancheranno l’evoluzione professionale di Veruggio che da grafico, sempre guidato dal suo forte senso estetico, passa alla terza dimensione progettando stand fieristici, diventando successivamente arredatore/architetto (senza laurea) di case private, negozi, ristoranti, banche e uffici: tra questi ultimi – nel 1986, come ultimo lavoro – quelli realizzati per la ERG dell’amico “Duccio” Garrone, ancora oggi di una modernità e di una raffinatezza estetica e funzionale esemplari.

Poi la malattia (una rara forma di Parkinson) lo immobilizza progressivamente ma, graziandolo miracolosamente del tipico tremore agli arti superiori, gli consente di riprendere le amate e graffianti “caricature”, di iniziarsi alla pittura ad olio, di scrivere storie curiose sui Valdesi e sugli “stracci” che da tutta Italia arrivavano a Voltri ad alimentare le cartiere della zona, come pure di illustrare una versione per l’infanzia delle parabole di Gesù…

E, in ultimo, i molti “sogni” rimasti nel famoso cassetto, tra i quali – forse il più affascinante – il Viale della Vita: un progetto colto di divulgazione scientifica che, unendo una grafica raffinata a splendidi disegni originali, racconta con una serie di pannelli illustrativi la nascita dell’universo e dell’uomo, dal big bang ai giorni nostri; storia dell’uomo che l’autore immagina raccontata solo negli ultimi metri di un lunghissimo viale di pioppi – metafora della storia del mondo – che porta alla cascina di famiglia; storia dell’uomo preceduta da quella, enormemente più estesa, della nascita dell’universo che occupa infatti, con il suo magnifico racconto illustrato, la maggior parte di questo “viale della vita”, lungo 500 metri e miliardi di anni.

Tutto questo ricchissimo materiale (grafica, stand, progetti architettonici e d’interni, progetti di tavoli, lampade e moduli d’arredamento originali, quadri, croquis, caricature) troverà esposizione nella mostra secondo un percorso cronologico e di settore d’attività che praticamente coincidono.

La mostra organizzata da Firma in occasione dei 60 anni del marchio (1956-2016), con progetto espositivo dell’architetto Marta Veruggio, sarà animata anche da proiezioni – su parete o monitor – di una serie di interviste originali a collaboratori, colleghi, clienti, amici tra i quali, solo per citare i più noti, Edoardo e Annie Garrone, Roberta Pinotti, Claudio Bertieri, Paolo Cevini, Mario Chianese, Sergio Noberini, Maurizio Duranti, Peppino Orlando, Milena Matteini, Alessandro Savioli.

Brevi accenni sul “mood” della mostra dove si racconta del “come” che vale quasi quanto “cosa” è stato ideato, progettato e realizzato; di un uomo mite, curioso del mondo e della vita, destinato per nascita a fare l’industriale del cotone, che si ritrova improvvisamente a dover trasformare in professione l’unica cosa che sa fare e che ama davvero: disegnare.

Ettore Veruggio, professione: creativo

NOTE IMPORTANTI
La mostra ha già ottenuto il patrocinio di:
– Regione Liguria
– Comune di Genova
– Camera di Commercio
– Facoltà di Architettura e Design (DSA)
– Facoltà di Scienze della Comunicazione (DISFOR)
– Fondazione dell’Ordine degli Architetti
– Accademia Ligustica
– AIAP

Il comitato scientifico della mostra è composto da:
– Benedetto Besio, architetto, Presidente Fondazione Ordine degli Architetti
– Fernando Fasce, ex Docente Ordinario all’Università di Genova/DAFIST, storico.
– Matteo Fochessati, esperto d’arte contemporanea e direttore della Wofsoniana di Nervi
– Ferruccio Giromini, critico e storico dell’immagine
– Marta Veruggio, architetto
– Beppe Veruggio, Firma Srl