Tutti noi sappiamo che per avere informazioni meteo attendibili è necessario avere il quadro della situazione atmosferica esteso ad un’area sufficientemente estesa, ma non abbiamo lo stesso automatismo quando vogliamo informazioni sulle prospettive della nostra professione, dei nostri Studi, del mercato in cui operiamo, anche se solo locale. In realtà quelle prospettive, anche se in un’ottica locale, derivano da un mix di fattori locali e generali. Il Consiglio degli Architetti d’Europa, da sempre, monitora queste condizioni e, recentemente, ha compiuto uno sforzo di sintesi per renderne più comprensibile la lettura.
Ne è nato Ace Observatory dove sono rappresentate in maniera esclusivamente grafica, per ridurre al massimo le barriere linguistiche, tre categorie di dati:
- Architetti
- Studi professionali
- Mercato
Per ciascuna categoria vengono rappresentati i fondamentali, leggibili per serie di anni, per nazione, per comparazione tra stati o tra media europea e paesi membri.
Saltano all’evidenza numeri che chiariscono molte questioni: l’Italia ha oltre 150.000 architetti a fronte dei 560.000 presenti nei 27 paesi europei, gli architetti italiani hanno redditi annui sotto i 25.000 euro a fronte di una media europea di 40.000, la dimensione degli studi è molto piccola e la percentuale di chi lavora all’estero e molto esigua.
In generale la fotografia dell’attuale non esalta, specie se confrontata con le serie temporali, ma non tutto è negativo, per esempio il mercato italiano è molto più avanti rispetto ad ogni altro sulla riqualificazione dell’esistente: in Italia l’attività degli architetti è rivolta per oltre 80% a questo settore, mentre la media europea non arriva al 60% del totale.
Uno strumento per comprendere la nostra attività, le nostre prospettive lavorative, il nostro futuro.
Diego Zoppi
consigliere CNAPPC e CAE, già presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Genova