Cari colleghi,
come saprete, il 10 maggio scorso è stato approvato il Jobs Act per i lavoratori autonomi, che introduce una serie di tutele e semplificazioni anche per i professionisti iscritti all’albo.
Le principali novità riguardano la totale deducibilità delle spese per l’aggiornamento professionale (fino a 10mila euro/anno) e per le spese di orientamento, ricerca nuove opportunità e certificazione delle competenze, con un tetto di 5mila euro/anno.
Un giusto provvedimento per andare incontro alle difficoltà che affrontano i professionisti per sostenere economicamente una formazione specialistica di qualità che non sempre riusciamo a garantire gratuitamente.
Inoltre le spese per l’esecuzione di un incarico, anticipate dal professionista e poi fatturate, non concorreranno alla formazione del reddito.
Il Jobs Act prevede poi che non possano più essere imposte clausole vessatorie nei contratti e si impone, anche per i rapporti tra privati, il divieto di termini di pagamento superiori a 60 giorni dal ricevimento della fattura, a meno di far scattare interessi di mora e sanzioni. Inoltre, si ribadisce l’importanza del contratto scritto tra committente e professionista. L’Ordine di Genova da tempo evidenzia l’importanza di questo strumento a tutela del professionista: il tema degli insoluti è infatti una delle maggiori criticità per gli Architetti. Secondo il provvedimento infatti, parrebbe che in caso di rifiuto del committente a stipulare un contratto scritto, il professionista possa chiedere un risarcimento.
Altre novità riguardano l’introduzione di maggiori tutele per maternità, congedi parentali e malattia e la definitiva equiparazione dei professionisti alle PMI per l’accesso ai fondi europei. In tal senso recentemente abbiamo chiesto alla Regione Liguria, tramite l’assessore allo Sviluppo Economico Rixi, specifiche linee di finanziamento su fondi europei per gli architetti: soprattutto per quanto riguarda strumentazioni, sistemi informatici e tecnologici.
In attesa di capire (ed illustrare) meglio l’applicazione di questo provvedimento, e in attesa di quali decisioni saranno prese in tema di mercato delle professioni e di equo compenso, questo ci pare un passo importante nel riconoscere alcuni diritti fondamentali ai professionisti.