Giovedì 7 novembre 2024, dalle 18 alle 20, il Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale a Genova ospiterà la presentazione del libro Il Centre Pompidou e la sfida del Total Design di Boris Hamzeian. Oltre all’autore interverranno: Lia Piano, direttrice editoriale della Fondazione Piano, Shunji Ishida, ex architetto della Piano+Rogers Architects e senior partner della Renzo Piano Building Workshop, Luca Buzzoni, Associate Director Buildings Engineering Arup Italia e Tullia Iori, Professoressa e storica dell’ingegneria e della costruzione presso l’Università Roma Tor Vergata. L’evento, patrocinato dalla Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Genova, dalla Fondazione Renzo Piano, dallo studio di ingegneria Arup e dal Centre Pompidou, è valido 2 CFP con iscrizione su Formagenova.it.
Nel corso degli anni Settanta a Parigi prende forma un’opera capace di unire le competenze dell’architettura, dell’ingegneria, dell’industria, dell’aeronautica, della programmazione e dell’informatica per trasfigurare un edificio in una macchina tecnologica, interattiva, flessibile e al servizio della folla. Il suo nome è Centre Pompidou. A due anni dalla pubblicazione della prima ricostruzione della genesi del Centre Pompidou, Boris Hamzeian, ricercatore del Centre Pompidou e professore a contratto presso l’Ecole nationale superieure d’architecture de Saint-Etienne, torna a Genova per presentare la sua ultima monografia, Il Centre Pompidou e la sfida del Total Design, una raccolta di saggi dedicati a disassemblare questo edificio-macchina nelle sue componenti fondamentali, dalla struttura metallica in acciaio di fusione agli organi tecnici dai colori sgargianti, sino alla sua piazza e al suo dispositivo museale all’avanguardia.
La conferenza genovese sarà l’occasione per analizzare una delle componenti che hanno reso celebre questo edificio, la gerberette, quella trave in acciaio di fusione che ha sfidato le capacità tecniche di un’epoca attraverso una sinergia inedita tra le discipline dell’architettura, dell’ingegneria, della metallurgia e dell’aeronautica. Attraverso un percorso inedito tra documenti d’archivio, disegni d’epoca e testimonianze orali, Boris Hamzeian ripropone una storia inedita che va dalle diverse visioni sulla struttura del Centre Pompidou alla sua problematica fabbricazione.
Visite guidate alla Fondazione Renzo Piano
Venerdì 8 novembre 2024, in occasione della presentazione del libro di Boris Hamzeian Il Centre Pompidou e la sfida del Total Design, la Fondazione Renzo Piano apre le sue porte per due visite guidate in compagnia dell’autore e delle archiviste. Le visite guidate durano 60 minuti ed è necessaria la prenotazione su Formagenova.it. L’appuntamento è a Villa Nave per le ore seguenti: ore 14.30 e 16.00.
Boris Hamzeian (PhD École Polytechnique Fédérale de Lausanne-EPFL, 2021) è un architetto e storico dell’architettura specializzato nelle avanguardie del secondo dopoguerra e nella cosiddetta architettura “tecnomorfa”. In qualità di ricercatore presso il Centre Pompidou, prosegue una ricerca sulle trasformazioni del progetto e sul trattamento e la valorizzazione di un fondo di migliaia di disegni relativi alla costruzione di quest’opera. È ricercatore invitato Postdoc presso la Architectural Association School di Londra, borsista dell’Académie d’architecture e professore a contratto presso l’École nationale supérieure d’architecture de Saint-Etienne, dove insegna storia e teorie dell’architettura contemporanea. Tra le sue pubblicazioni figurano Live Centre of Information, Da Pompidou à Beaubourg (1968-1971) (Actar Publishers, 2022), Unidentified Flying Object per l’architettura contemporanea. le sperimentazioni di UFO tra militanza politica e avanguardia artistica (con Beatrice Lampariello e Andrea Anselmo, Actar Publishers, 2022) e Il Centre Pompidou e la sfida del Total Design(Lettera Ventidue, 2023). Vincitore di due edizioni del programma Italian Council promosso dal Ministero della cultura, lavora con Nicola Braghieri e Filippo Fanciotti (EPFL) a una ricerca dedicata alle esperienze d’insegnamento d’avanguardia nella Firenze “radicale”. Dal settembre 2024 è membro del comitato scientifico della Fondazione Renzo Piano.