«La necessità di mettere in atto azioni per la rigenerazione urbana, per sviluppare l’economia circolare e per la valorizzazione e difesa dei territori sembra ormai essere diventata solo uno slogan che trova tutti d’accordo ma che, nei fatti e salvo rarissime eccezioni, non ha portato ad azioni concrete all’interno di una strategia che riguardi città e territori».
Così Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, intervenendo l’11 novembre a Genova al convegno “Città d’acqua, Sviluppo economico e cultura”, inserito nel programma di Big November 5 – Spazio e Società e che anticipa la terza edizione della Biennale di architettura di Pisa.
«Per gli architetti italiani è urgente e non più rinviabile l’approvazione di una legge per le città che sia incubatrice di un’alta qualità della vita e, quindi, a misura d’uomo, coerente con i principi dell’Agenda urbana dell’Onu, con il patto di Amsterdam e con la dichiarazione di Davos e che superi la legge urbanistica vecchia di quasi 80 anni», ha detto ancora il presidente degli architetti italiani.
Sul concorso “Il Parco del Ponte” Cappochin ha ribadito quanto il Comune di Genova abbia avuto coraggio nell’utilizzare la tipologia del concorso di progettazione a due gradi: aperto con requisiti ex post, rapido, che riconosce un compenso a tutti i sei soggetti ammessi al secondo grado e l’affidamento al vincitore degli altri livelli della progettazione.
«Il Consiglio Nazionale – sottolinea Cappochin – ha investito in questo concorso con l’obiettivo di farne un modello ed una via innovativa, nel nostro Paese, per la progettazione di opere pubbliche di architettura e di rigenerazione urbana in quanto garantisce qualità, trasparenza, legalità, tempi brevi e certi.
«Per queste sue caratteristiche – ha ricordato – è stato presentato a Parigi, lo scorso 25 ottobre, nella sede dell’Unesco tra le quattro best practices internazionali selezionate nell’ambito della Conferenza internazionale sui concorsi di progettazione organizzata dagli organismi internazionali degli Architetti, Uia e Cae, non mancando di sottolineare che il ministro Patuanelli, proprio pochi giorni fa ha definito “errore madornale” la centrale unica di progettazione e i prototipi di progetti che rappresenterebbero “la morte dell’architettura”».