Il 9 aprile ha avuto luogo il Convegno “Conducere Aqua”, presso l’auditorium biblioteca Saffi, a cura della Federazione per la tutela e la valorizzazione dell’acquedotto storico e il Municipio IV della Media Val Bisagno.
L’Assessore Piciocchi ha indicato che 2 dei 70 milioni di euro dedicati al programma più ampio di recupero delle Fortificazioni sono destinati all’acquedotto storico. Tali fondi complementari al PNRR seguono la disciplina stringente sui tempi, che vede il completamento degli interventi entro il 2025. Entro questo mese, quindi, si prevede l’approvazione del progetto definitivo e la messa in gara.
Gli interventi oggetto del suddetto progetto, illustrati dal SIGEV – Settore Idrogeologia e Geotecnica, Espropri e Vallate del Comune di Genova, riguarda la messa i sicurezza di 3 zone puntuali (in Via delle Ginestre a Staglieno, in corrispondenza della frana di Molini di Trensasco e in Via di Pino a Molassana) e un progetto diffuso attraverso la segnaletica e i pannelli informativi.
Interessante l’intervento dell’arch. Lorenza Comino – Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Liguria che ha posto l’accento sull’accessibilità; spiegando che stanno ponendo attenzione in particolare sul tratto 800esco, dove è situata la galleria della Rovinata del Barabino.
Da segnalare il progetto di una preziosa guida, a cura dell’associazione PEDEstriBUS con il supporto di AMT, presto in uscita, che mappa tutti i punti di accesso dell’acquedotto raggiungibili con il trasporto pubblico.
In quest’ottica di fruizione culturale inclusiva si pone l’interesse del nostro Ordine professionale. In particolare, attraverso l’attività della Commissione Pari Opportunità da un lato e della Commissione Paesaggio dall’altro, si intende mettere in relazione il tavolo già attivo con il SIGEV con quello del settore Accessibilità e Barriere Architettoniche del Comune di Genova. L’obiettivo è quello di far recepire al PEBA (Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche) parti della città esterne al centro, tuttavia di notevole interesse per la fruizione e l’importanza storico-architettonica. L’acquedotto diventerebbe il primo caso di studio dove si potrebbero individuare due tipi di mappature: una che indica la percentuale di difficoltà in relazione alla diverse abilità e che potrebbe essere recepita dalla cartellonistiche e dalla guida PEDEstriBUS; l’altra più squisitamente di indirizzo alla progettazione inclusiva, che metta in gioco il buon senso ancor prima della norma.
Infine, laddove l’accessibilità sia preclusa e/o impossibile da raggiungere, ci si pone l’obiettivo di incrementare la diffusione fruitiva con mezzi multimediali ed eventuali spazi museali di simulazione.
Angela Gambardella
Consiglio Ordine Architetti di Genova
Referente Commissione Pari Opportunità e Paesaggio