L’Ordine degli Architetti PPC di Genova offre il proprio supporto e contributo operativo al Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori in merito alle importanti ed urgenti azioni intraprese a sostegno dei colleghi e di tutte le professioni ordinistiche (nella foto in copertina, l’ultima seduta di consiglio tenutasi in modalità online).
«L’Ordine degli Architetti di Genova – si legge nella lettera inviata al CNAPPC – in prima linea insieme ai circa 2800 colleghi già colpiti dal crollo del Morandi, anche in questa emergenza sanitaria, dopo i lutti, guarda avanti con spirito di fiducia e di ricostruzione. Certi che nulla sarà più come ieri, prima si guarda al futuro, lo si programma e lo si immagina, prima si riuscirà ad uscirne più forti.
«La filiera della progettazione, delle costruzioni, della pianificazione e della rigenerazione dovrà impegnarsi in prima persona per uscire da questo tragico momento, ma temiamo che la paura e le conseguenti ristrettezze economiche di una nuova crisi imperverseranno per mesi, se non per anni, obbligandoci nell’immediato a chiedere un aiuto concreto allo Stato italiano e all’Europa, come avvenne col piano Marshall nel secondo dopoguerra.
«L’attività edilizia, è importante ricordarlo, ha un’importanza strategica non solo perché “motore” dell’economia del paese ma, anche, perché sola garantisce la manutenzione, la sicurezza e la salubrità delle città in cui viviamo, attraverso quella miriade di piccole opere che vanno, per semplificare, dalla sistemazione di un rio alla manutenzione di un tetto. Sentiamo l’urgenza e la necessità di tutelare la qualità degli spazi in cui abitiamo.
«Di seguito riportiamo pertanto, in maniera costruttiva e nello spirito di condivisione che sempre ci ha contraddistinto, alcune proposte e suggerimenti per avviare un dibattito sulle azioni da intraprendere a salvaguardia non solo delle attività professionali ma del rilancio economico dell’Italia stessa, certi di non avere la soluzione, ma di poter contribuire a trovarla.
«Ogni iniziativa deve comunque, a nostro giudizio, nascere da un immediato snellimento, per i professionisti, di ogni tipo di obbligo ed incombenza non strettamente correlata alla attività professionale.
«Crediamo innanzitutto che occorra distinguere ed individuare gli obiettivi in due scale distinte: azioni da adottare nell’immediato, vale a dire nella fase di emergenza e post-emergenza; e azioni da adottare nel medio-lungo termine quando, speriamo, saremo ritornati alla normalità»
«Riteniamo che le azioni da adottare nell’immediato debbano essere poche, concrete ed incisive:
- un’indennità pari ad almeno 1.000 euro al mese in favore di ogni libero professionista per i mesi di emergenza;
- lo sblocco dei crediti maturati dai professionisti nei confronti della pubblica amministrazione;
- l’estensione ai professionisti della compensazione a credito di imposta del 60% degli affitti per i locali strumentali all’attività nei mesi di emergenza;
- l’azzeramento della rata Iva del primo e secondo trimestre 2020;
- la sospensione e/o rateizzazione dei versamenti previdenziali senza interessi per gli anni 2020-2021;
- l’attivazione a semplice richiesta di mutui pluriennali della durata di almeno 10 anni, fino a 200.000 euro, per ogni partita Iva attiva del valore pari almeno al 50% dell’ultimo fatturato, a tasso e interessi zero; contestuale istituzione di un fondo di garanzia per facilitare l’accesso al mutuo da parte dei giovani professionisti;
- l’azzeramento dei tassi e delle spese sui fidi bancari per gli stessi importi di cui al punto precedente per 3 anni;
- l’estensione della flat tax al 15% per ricavi e compensi oltre gli attuali 65.000 euro e fino a 100.000 euro a tutti i professionisti, inclusi coloro che svolgono l’attività in forma associata;
- la detrazione al 100% delle spese sostenute per le assicurazioni professionali;
- la detrazione al 100% delle spese sostenute per la promozione e innovazione attraverso acquisto o noleggio di sistemi di comunicazione online;
- la detrazione al 100% delle spese sostenute per la formazione continua;
- lo snellimento per gli anni 2020 e 2021 di tutti gli obblighi e incombenze che gravano sugli iscritti, anche a livello formativo.
«A seguire, tra le azioni a medio e lungo termine:
- un piano per il rilancio delle opere pubbliche da 10 miliardi di euro;
- la semplificazione del Codice degli Appalti;
- l’stituzione di un fondo di 3mld di euro per l’innovazione delle attività libero professionali;
- l’applicazione operativa del cosiddetto equo compenso con conseguente ripristino delle tariffe professionali per ingegneri e architetti;
- l’eliminazione di ogni ritenuta d’acconto Irpef nei confronti dei pagamenti ai professionisti e nei rapporti di collaborazione tra i liberi professionisti, singoli e associati;
- misure per la ripresa e il rilancio del mercato privato di progettazione, servizi tecnici e costruzioni
- in riferimento al precedente punto, la stabilizzazione su almeno cinque anni delle detrazioni fiscali in essere, con estensione al 100% per gli interventi di ristrutturazione edilizia con risparmio energetico (bonus casa, ecobonus, bonus facciate, bonus verde) e di riduzione del rischio sismico (sisma bonus);
- l’estensione delle agevolazioni fiscali (ad es. del “sisma bonus”) anche per la demolizione e ricostruzione;
- l’accorciamento delle tempistiche di approvazione degli interventi: ad esempio dimezzamento dei tempi previsti all’art. 22 (Procedimento di autorizzazione per interventi di edilizia – da 120 gg a 60 gg) e all’art. 146 (Autorizzazione Paesaggistica – da 60 gg a 30gg) del Dlvo 42/2004;
- misure straordinarie per la digitalizzazione di tutti gli archivi pubblici inerenti l’edilizia e l’urbanistica entro il 31/12/2021.
«Queste misure, se adottate, siamo convinti possano costituire un aiuto concreto a tante famiglie nell’immediato e contribuire invece al rilancio economico dell’italia nel lungo periodo.
«Certi che quanto sopra esposto possa essere di aiuto nella definizione del pacchetto di proposte unitario e nell’elaborazione del Manifesto delle professioni che Comitato Unitario delle Professioni e Rete delle Professioni Tecniche, con la vostra partecipazione, stanno portando avanti, rimaniamo a disposizione e porgiamo i nostri migliori saluti».
Il presidente Paolo Raffetto
e tutto il consiglio:
Roberto Burlando
Stefano Galati
Clelia Tuscano
Stefano Sibilla
Margherita Del Grosso
Luca Dolmetta
Elio Marino
Luca Mazzari
Riccardo Miselli
Angela Rosa
Daniele Salvo
Mattia Villani
Sarah Zotti
Elena Migliorini