
Lo scorso mercoledì, 17 settembre 2025, si è svolto il convegno “Mobilità per tutti” nell’ambito della European Mobility Week, organizzato dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Genova in collaborazione con il Comune di Genova.
E’ stato un utile momento di confronto e approfondimento dedicato alle politiche e alle pratiche per un mondo più accessibile e sostenibile.
Ne è emerso che le città autocentriche non sono più sostenibili, occorre portarle a misura umana.
Abbiamo ascoltato le best practices attuate dalla Città metropolitana di Bologna, che sta andando nella direzione inevitabile delle città europee più evolute: il potenziamento del trasporto pubblico, una fitta rete di piste ciclabili continue, il limite di velocità a 30 km/h nelle strade urbane, la riduzione di parcheggi di mezzi privati lungo le strade pubbliche, la formazione di corridoi ecologici attraverso la messa a dimora di alberi e arbusti lungo le vie e la realizzazione di sistemi di drenaggio naturale ove possibile.
Osserva Angela Gambardella, Consigliera con delega al Paesaggio e Pari Opportunità che “Prendiamo atto che la strada è uno spazio pubblico e la mobilità deve essere democratica. Da non molto la mobilità ciclistica ha pari dignità rispetto agli altri mezzi di trasporto, quindi condividiamo il rallentamento dei mezzi privati a favore della mobilità attiva con la conseguente restituzione di spazi pubblici a vantaggio di tutti i cittadini”.

Per arrivare a integrare determinate scelte urbanistiche con quelle della mobilità è opportuno avvalersi dell’urbanistica tattica, un approccio di sperimentazione fatta con le persone e le associazioni, che diventa un passaggio fondamentale per la diffusione culturale e la successiva progettazione definitiva.
“Nella mattinata di lavoro è stata infatti sottolineata ancora una volta l’importanza che ha il processo partecipativo. Calare i progetti dall’altro è un sistema che non funziona e non ripaga. Sulla lunga distanza, nel quotidiano non se ne traggono i giusti benefici. Ascoltare le esigenze di chi vive i luoghi è fondamentale e diventa strumento per migliorare le nostre conoscenze e per arricchirci. Il concepire, progettare, vivere le città in maniera differente da come finora fatto, deve diventare un processo culturale, un movimento che impregna la nostra società” precisa Caterina Tamagno, Consigliera con delega alla Comunicazione.

Grande importanza assume la comunicazione che dovrebbe essere sostenuta da campagne informative, basate su dati scientifici attraverso interviste e statistiche, volte a rafforzare la fiducia degli utenti verso situazioni nuove in seguito alla riduzione del traffico privato: sicurezza, risparmio di tempo, aumento del commercio locale, miglioramento della qualità dell’aria e del paesaggio sonoro.
“Per il futuro come Ordine ci proponiamo – commenta Francesca Salvarani, Presidente di OA – di approfondire le interconnessioni tra tre macrotemi: città e mobilità sostenibili ed inclusive che definiscono la capacità di crescita di un paese, di una regione o una città; potenziare la componente verde connessa alle infrastrutture, al fine di migliorare la qualità della vita legata anche alla salute delle persone. Infine avviare processi di rigenerazione dei territori degradati e non, per realizzare quanto previsto dal Regolamento UE 2024/1991 sul “Ripristino della Natura” con l’obiettivo di trovare un nuovo equilibrio tra gli spazi dedicati alle auto, ai perdoni e ai ciclisti, facendo in modo che la viabilità dolce, che valorizza le persone e il loro benessere, venga considerata prioritaria e necessaria”.
