Editoriale

Cari Colleghi,

il drammatico momento che sta interessando la nostra città non deve farci dimenticare che esiste un domani e un futuro. Come sempre nella sua storia Genova saprà risollevarsi.

Anche la nostra comunità professionale può avere un ruolo in questo tempo di emergenza, ma ancor di più dovrà averlo in un futuro che ha bisogno come non mai di pianificazione e di ricostruzione.

Cercheremo, anche con il vostro aiuto, di sostenere e indirizzare la Politica e gli Amministratori verso scelte certamente urgenti e realizzabili, ma consapevoli della vicenda di questa parte ferita di Genova, e ben ragionate rispetto alla complessità dei temi urbanistici ed infrastrutturali in ballo.

Appunto perché crediamo che “ciascuno debba fare la propria parte, facendo il proprio mestiere” vogliamo ancora di più, oltre l’emergenza, dare continuità alle azioni dell’Ordine per riportare la figura dell’Architetto P.P.C. al centro dei progetti.

Stiamo cercando di farlo, in particolare: con il sostegno ai progetti di rigenerazione urbana anche alla luce delle riflessioni scaturite dal recente Congresso Nazionale degli Architetti Italiani e con il supporto fondamentale del nostro CNAPPC: pensiamo al lavoro in corso sul DDL regionale per la “rigenerazione urbana e contrasto all’abbandono dei terreni agricoli” sviluppato attraverso lo studio attento e puntuale della Commissione Urbanistica; con la proposizione rivolta al futuro e alla visione di città della Commissione Lavori Pubblici, anche grazie alle iniziative come Genova2050 e alla relativa piattaforma web; con il costante confronto con la Regione Liguria nel percorso di formazione del nuovo Piano Paesaggistico, grazie ai colleghi della Commissione Paesaggio; con i progetti di lavoro rivolti all’ecobuilding, e alla sicurezza sismica ed idrogeologica per il rinnovamento edilizio e residenziale; con la sempre crescente condivisione e collaborazione con la Federazione ligure degli OA, con gli altri Ordini tecnici, con la filiera delle costruzioni, con le associazioni e con tutte le istituzioni ed enti che si occupano di modificare gli spazi in cui viviamo; con il lavoro di affiancamento alle Pubbliche Amministrazioni sui temi di pianificazione e progettazione per le quali con continuità forniamo il nostro supporto consultivo (REC, PUC, PUMS, etc) oltre che di controllo e vigilanza sugli affidamenti di incarichi e di stimolo alla semplificazione amministrativa e burocratica; con l’importante lavoro finalizzato a migliorare la filiera formativa dei futuri architetti, anche grazie ai tirocini (a settembre verranno finalmente presentati!) ed al lavoro sui programmi universitari; con le convenzioni in atto e in divenire, con l’ importante e crescente ruolo della rinnovata Fondazione OA sui temi formativi e culturali della nostra professione, che si vedranno già nel prossimo importante appuntamento di Big November e in un nuovo calendario di eventi tecnici mirati ad una sempre più alta formazione culturale, tecnica e professionale.

In questo senso nei prossimi mesi lanceremo agli iscritti un’ importante rilevazione qualitativa della attività professionale al fine di conoscere meglio “cosa facciamo” per poi – ad esempio – implementare il nostro Albo con informazioni che aiutino  ad orientare la committenza pubblica e privata verso opere di qualità.

Dobbiamo stimolare la domanda di buona architettura.

E’ un tema importante che richiederà investimenti anche in comunicazione e che non potrà prescindere da una migliore valutazione sulla concorrenza ora selvaggia e sull’equità dei compensi.

Siamo certi che il riscatto di Genova passi anche attraverso i nostri occhi, abituati a interpretare la complessità del presente e inclini a traguardare, oltre questa tragedia, rinascita e rinnovamento continuo: non solo attraverso il nuovo ponte sul Polcevera, ma anche – e soprattutto – cogliendo l’occasione per il ridisegno di alcune parti di Genova.

Il progetto sarà sempre al centro della nostra azione: non siamo interessati alle (pur giuste) polemiche, ma ad idee sviluppate attraverso progetti continui, diffusi e partecipati.

Dobbiamo impegnarci tutti a fare emergere con il nostro mestiere quotidiano una nuova sensibilità collettiva .

Vi rinnoviamo quindi l’invito a far parte attiva della nostra Comunità, vedendo l’Ordine come casa dell’architettura e della città, intanto utilizzando il portale Genova2050, già attivo nella fase di raccolta dei materiali: una vera piattaforma per la raccolta e la condivisione dei vostri progetti.

Noi ci siamo.

Il Consiglio dell’OAPPC