Una 24 ore non-stop per dare avvio ad ascolto, dialogo, progettazione, riflessione su come ripensare il paese post Covid-19. Questo lo scopo di “L’architettura è cultura e bene comune”, la maratona digitale promossa dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori prevista dalle ore 10 di sabato 23 maggio alle 10 di domenica 24.
Sarà live su www.architettiperilfuturo.it, la nuova piattaforma online che ospiterà il confronto partecipativo fra l’intera comunità degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, società civile, cittadini, decisori, istituzioni e imprese: per partecipare è necessaria iscrizione sul sito.
Oltre a quelli del presidente del Cnappc Giuseppe Cappochin e del Comitato scientifico (Roberto Cingolani, Fisico, responsabile dell’innovazione tecnologica di Leonardo; Mario Cucinella, Founder Mario Cucinella Architects, Presidente del Comitato Scientifico; Enrico Giovannini, portavoce di Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile; Antonio Navarra, presidente del Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici (Cmcc); Federico Parolotto, co-founder di MIC Mobility In Chain; Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano), la maratona vedrà oltre 400 interventi che ruoteranno attorno a cinque grandi temi:
- Progettare secondo le sfide globali 2030/50
- L’Italia, una rete di Resilient Cities
- La sostenibilità dell’Abitare
- Rigenerazione urbana: luoghi pubblici, servizi, mobilità e partecipazione
- Nuovi modelli virtuosi
Dal giorno della maratona, la piattaforma permetterà di raccogliere e condividere fino all’autunno suggestioni, idee e contributi che confluiranno in una proposta articolata da sottoporre alle Istituzioni.
«Il Covid-19, oltre ad averci fatto piombare in una profonda crisi sanitaria ed economica, può rappresentare una gigantesca opportunità verso il cambiamento, con interventi radicali, in una partita tutta da giocare senza aver paura di giocarla. Per farlo è necessario elaborare proposte di futuro ripensando le città e i territori, agendo sugli stili dell’abitare, sulla mobilità, sull’accesso ai servizi, e su uno sviluppo in forme più distribuite e reticolari – spiega Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale. – Abbiamo pensato a una piattaforma perché crediamo nel senso di comunità, nella forza della voce collettiva che condensa, dà spazio e rilievo ai pensieri dei singoli nel mondo dell’architettura».
Come saranno gestiti, nel dopo emergenza, i luoghi dell’abitare, gli spazi pubblici, le dinamiche urbane? Come sarà fatta ripartire l’economia, riattivati i cantieri, trasferita una indispensabile spinta propulsiva al mondo delle costruzioni? Come vediamo il futuro delle nostre città, dei territori, muovendo dall’insegnamento della pandemia?
Il Cnappc si fa promotore di un dialogo proficuo per raccogliere spunti e riflessioni su queste tematiche, elaborare strategie da sottoporre all’attenzione della politica e dell’opinione pubblica.
Su “architettiperilfuturo” sarà pubblicato il manifesto “L’architettura è cultura e bene comune” elaborato in queste settimane dal Cnappc in collaborazione con il Comitato scientifico del Progetto “Architetti per il futuro” e contenente il programma per le città ed i territori del futuro e, più in generale, per la rigenerazione urbana e per il rilancio delle periferie, presentato in occasione dell’VIII Congresso Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori. Cultura e turismo, ad esempio, diventano nel manifesto ancora di più capisaldi identitari ed economicamente strategici per l’Italia, con una particolare attenzione ai centri minori e ai borghi delle zone interne, in particolare lungo tutta la dorsale appenninica