Margini, il programma culturale 2024-2026 della Fondazione Ordine Architetti di Genova

È consuetudine, al rinnovo del consiglio della Fondazione, individuare una parola di riferimento, un filo rosso sotteso, per declinare e articolare attività, temi e programmi per il biennio successivo.

Sulle tracce di iniziative pregresse, alcune ancora in itinere, si conferma una continuità d’intenti e di prospettive, proponendo nuove declinazioni che hanno come riferimento l’idea di margine che succede a quella di manomissione.

Il margine è parte estrema di una superficie, limite bianco di una pagina, rimanda a una molteplicità di significati traslati e apre il campo a chiavi interpretative differenti.

Dal verbo marginare, di origine latina deriva marginatore e marginatura. Essere al margine o ai margini significa essere in una posizione di confine, di limite. Si usa anche dire “in margine a” in merito a qualcosa, relativamente ad aspetti secondari. Si chiama margine anche tutto quello che si può considerare in più rispetto a un certo limite, “lasciare un margine di libertà”, “assicurarsi margini di profitto”. Margine operativo, di ambiguità, di errore, di lavoro, di soluzione, di trattativa. In senso politico e sindacale “margine di manovra”.

Anticamente si chiamava margine il segno di una ferita rimarginata, anche in senso figurato. Dal sostantivo margine deriva l’aggettivo marginale. La marginalità indica proprio questo essere al margine o un margine.

Nelle scienze sociali si parla di condizione marginale, riguardo ai fenomeni di emarginazione o di marginalizzazione in relazione all’ esclusione da certi livelli di stati sociali.

Marginali sono gruppi o popolazioni nomadi che vivono in luoghi inospitali per sottrarsi al dominio di popoli sedentari.

Se quindi da un lato l’idea di qualcosa di marginale evoca un senso di esclusione, al contrario può assumere anche un significato positivo. Per Derrida, ad esempio, il margine è sia una sospensione, un luogo non definito, sia lo spazio dal quale ci si può sporgere e vedere o ri-vedere in modo diverso la storia del pensiero.

Il margine fa comunque riferimento a un centro o a un fenomeno centrale, rispetto al quale lo sguardo sulle cose si pone in posizione emicentrica. In questo senso si è anche alla ricerca di un dialogo più inclusivo, che contempli visioni trasversali e complementari rispetto a temi esclusivamente architettonici.

Al tempo stesso nuove aperture verso recapiti diversi necessitano di una “ricentratura” della disciplina, del recupero dei fondamentali, di valori condivisi, di istanze che testimonino l’attenzione verso i grandi cambiamenti in atto e che, sullo sfondo delle tematiche ambientali, vedano nell’umanità al margine un orizzonte di rinnovamento. In una contingenza storica in cui l’architettura, forse sola tra le attività culturali, oggi si trova essa stessa al margine, apparentemente indifferente alle sollecitazioni che stanno cambiando i codici di riferimento della società in cui viviamo.

L’indirizzo di FOAGE per il biennio si rifà a quegli appunti a margine di una pagina scritta, che indicano uno scarto, un possibile cambiamento del punto di vista rispetto ad una narrazione corrente. Di conseguenza il margine inteso come posizione di confine, territorio al limite, spazio di soglia tra le cose, può essere interpretato come una pausa di transizione necessaria per la ricerca di significanti inediti e funzionali alla messa in discussione di temi e argomenti scelti.

L’obiettivo è esplorare le cose al di là della prima impressione, con curiosità e un certo grado di sospetto. Vedere che cosa ci può essere dietro ad una prima narrazione e quale sia lo spazio disponibile ad altre interpretazioni. Racconti dai margini convergenti, divergenti o sovrapponibili (se si vuole fare riferimento alla tettonica a placche). Chiavi di lettura che escono dai margini predefiniti, spazi magari piccoli, ma estremamente preziosi, che possono dare avvio alla conquista di orizzonti diversi, sperando che siano molto più ampi.

Il Consiglio della Fondazione Ordine Architetti PPC di Genova

Gli ultimi eventi cura di FOAGE

SETTEMBRE

  • Gita Cap Martin – Cap Moderne
  • Conferenza “Lina Bo Bardi in Italia” con Carla Zollinger, Sarah Catalano, Ernesta Caviola

OTTOBRE

  • Conferenza “Infrastructural Urbanization and The Rise of Technical Lands” con Prof. Jeffrey S. Nesbit (Temple University- Philadelphia) in collaborazione con dAD UniGe, progetto PULSE
  • Evento Le stanze di Cara Casa” tavoli di discussione sul tema dell’abitare, evento preparatorio al Festival Cara Casa 2025

NOVEMBRE

  • Conferenza “Il Centre Pompidou e la sfida del Total Design” e visite guidate alla mostra allestita presso la sede di Fondazione Piano con visita allo studio RPBW, in collaborazione con Fondazione Piano.
  • Evento “Maledetti Architetti” in collaborazione con Comune di Genova
  • Conferenza “Qualità della città e del territorio. Una giornata di studi in onore di Luigi Lagomarsino” in collaborazione con  Fondazione Labò, dAD- UniGe, INU Liguria
  • Conferenza e Presentazione volume “Brutalist Italy” dei fotografi Stefano Perego e Roberto Conte

DICEMBRE

  • Lina Bo Bardi. La Dea stanca con Zeuler R. Lima in dialogo con Carmen Andriani.