Incentivare le donne ad avviare e rafforzare nuove attività per realizzare progetti innovativi nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo: è quanto si propone il Fondo impresa femminile che ha preso il via da maggio.
Con 63 riforme e 134 investimenti, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ci pone di fronte a obiettivi ambiziosi, da realizzare in tempi certi. È caratterizzato da una tensione riformistica destinata a cambiare il volto del nostro Paese e decisiva per il superamento dei profondi divari territoriali e di genere.
Anche le donne Architetto, Pianificatore, Paesaggista e Conservatore possono presentare domanda per l’accesso al Fondo e possono farlo nella qualità di libere professioniste, oltre che in quella di socie ovvero di imprenditrici individuali. Non sono, invece, considerate ammissibili le domande presentate da studi professionali associati.
Il D.M. 30 settembre 2021, all’art. 1, comma 1, lett. c), fornisce la definizione di “impresa al femminile”; in particolare s’intende per “impresa femminile” “l’impresa a prevalente partecipazione femminile, intesa come impresa che, in funzione della tipologia imprenditoriale, presenta le caratteristiche (IV) di lavoratrice autonoma”.
Il Fondo dispone di 160 milioni di euro di risorse PNRR che hanno integrato i 40 milioni di euro già stanziati nella legge di bilancio 2021. Il Bando rimarrà attivo sino ad esaurimento dei fondi a disposizione.
Per richiedere contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati occorre presentare domanda secondo il calendario delle date di apertura degli sportelli:
- per l’avvio di nuove imprese femminili o costituite da meno di 12 mesi la compilazione delle domande è possibile dalle ore 10 del 5 maggio 2022 mentre la presentazione a partire dalle ore 10 del 19 maggio 2022;
- per lo sviluppo di imprese femminili costituite oltre 12 mesi la compilazione delle domande è possibile dalle ore 10 del 24 maggio 2022 mentre la presentazione a partire dalle ore 10 del 7 giugno 2022.
Gli sportelli online per la presentazione delle domande saranno gestiti da Invitalia per conto del Ministero dello sviluppo economico.
Per l’accesso al Fondo “Impresa al femminile”, il D.M. 30 settembre 2021, all’art. i, comma i, lett. c), fornisce la definizione di “impresa al femminile”; in particolare, s’intende per “impresa femminile” «l’impresa a prevalente partecipazione femminile, intesa come impresa che, in funzione della tipologia imprenditoriale, presenta le seguenti caratteristiche:
- la società cooperativa e la società di persone in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 6o per cento dei componenti la compagine sociale;
- la società di capitale le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne;
- l’impresa individuale la cui titolare è una donna;
- la lavoratrice autonoma
Dunque, le professioniste donne possono accedere al fondo per:
- incentivi per l’avvio di imprese femminili (come libere professioniste) in possesso di partita iva aperta da meno di 12 mesi (art. 8, comma 3, del D.M. 30.09.2021) —accesso agli incentivi previsti dal capo II del D.M. in questione;
- incentivi per lo sviluppo o il consolidamento di imprese femminili, in possesso di P.IVA da almeno 12 mesi (art. 11, comma 3, del D.M. 30.09.2021) — accesso agli incentivi del capo III del D.M. in questione;
e possono farlo nella qualità di libere professioniste, oltre che in quella di socie ovvero di imprenditrici individuali. Non sono, invece, considerate ammissibili le domande presentate da studi professionali associati.
Il bando, i riferimenti normativi e le FAQ sono disponibili su www.mise.gov.it
Fonte: awn.it e circolare N. 44/2022 CNAPCC