Protocollo d’intesa per il processo di partecipazione per una parte degli spazi del nuovo Quartiere Diamante a Genova

Martedì 11 Giugno dalle 11:00 alle 13:00, presso il Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, Via Garibaldi 9 a Genova si terrà la presentazione del Protocollo d’intesa per lo sviluppo di un processo di partecipazione relativo ad una parte degli spazi collettivi del nuovo Quartiere Diamante a Genova”, firmato dagli Assessorati ai Lavori Pubblici e Avvocatura e Servizi Sociali del Comune di Genova, dal Municipio V Valpolcevera, da Arte Genova, dall’Ordine degli Architetti P.P.C. di Genova, dal Dipartimento Architettura e Design – DAD Università degli Studi di Genova e dalla Direzione Socio Sanitaria della ASL 3.

Evento in presenza previa iscrizione su Formagenova.it – valido 2 CFP.

Per il dettaglio del programma consultare la scheda formativa.

Nell’ottobre del 2020 iniziano gli incontri del “Tavolo del Diamante”, a cui hanno partecipato oltre ai firmatari del Protocollo anche il terzo settore con la Cooperativa Sociale Agorà e la Comunità di San Benedetto al Porto. Da quel momento si è aperto un dialogo costruttivo, dove le diverse realtà, mosse dalla volontà di trovare soluzioni per offrire alle persone una migliore qualità della vita, hanno attivato un percorso di attenzione e partecipazione rivolto alla comunità dell’intero quartiere del Diamante, reso operativo anche grazie alla firma del Protocollo di intesa, avvenuta il 26 marzo di quest’anno.

I temi sui quali si è lavorato sono partiti dalla sintesi dei risultati del dossier RUD – Rigenerazione Urbana Diamante, relativo agli approfondimenti svolti dall’ottobre 2020 al gennaio 2021 a cura del Gruppo di lavoro del “Tavolo del Diamante”.

Sulla base di queste informazioni, le anime del “Tavolo” hanno ritenuto fondamentale che si attivasse un processo di accompagnamento sociale volto al sostegno dei 460 nuclei familiari che hanno dovuto lasciare la Diga di Begato. Infatti, tra l’agosto del 2020 e l’aprile del 2021 avviene la demolizione completa della Diga Rossa e parziale della Diga Bianca. Di quest’ultima rimangono 37 appartamenti, lasciati a memoria del complesso esistito.

Nell’ottobre del 2021 il Tavolo si confronta con le difficoltà dei “tempi della progettazione” previsti dal PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza). Scadenze serrate e già ben definite. Pare difficile riuscire ad organizzare un percorso di partecipazione attiva e portarla a termine nei tempi utili per poter trasmettere i dati ai progettisti.

Il Consiglio dell’Ordine degli Architetti PPC di Genova, rappresentato all’interno del Tavolo dal Vicepresidente Marco Guarino e dalla Segretaria del Consiglio Francesca Salvarani, considerando prioritario lo sviluppo delle tematiche afferenti ai processi di partecipazione, sia per quanto riguarda la promozione dei processi a livello di opere pubbliche, che in merito alle opportunità di formazione per gli iscritti, contribuisce fortemente alla decisione di avviare un percorso di co-progettazione. La fase della progettazione inclusiva, che si svolgerà tra giugno 2022 e settembre 2023, viene portata avanti da “Avventura Urbana”, esperti in processi partecipativi volti a raggiungere soluzioni sostenibili condivise, in stretta connessione con il “Tavolo del Diamante”.

Ispirati anche dall’idea dell’Urbanismo transitorio, un nuovo modo di fare-città attraverso la ricerca di modelli di riuso capaci di generare evidenti impatti sociali, culturali ed economici, si è creduto nell’organizzazione del percorso partecipativo, che seppur tardivo, avrebbe potuto innescare una metodica sperimentale, capace di plasmare il futuro della città attraverso l’insediamento di attività e funzioni sociali, culturali, sportive, di intrattenimento in spazi sotto inutilizzati.

E’ ormai acclarato infatti, ma non ancora sufficientemente condiviso, che per condurre a termine operazioni di rigenerazione urbana di qualità, il coinvolgimento della collettività sia sostanziale.
Risulta fondamentale agire a livello culturale e legislativo poiché nella quasi totalità dei “Bandi di Gara” si richiede l’applicazione dei processi di partecipazione ma non si considerano i necessari tempi per la loro attuazione, né tantomeno sono previste le risorse economiche per la loro pianificazione e concretizzazione. In secondo luogo, occorre che i progettisti siano adeguatamente formati, perlomeno quelli che per attitudine e storia professionale personale intendano lavorare su un tema così sfidante, in delicato equilibrio tra la progettazione, le scienze sociali e la capacità di ascolto dell’altro. Trattandosi di una disciplina dai confini ibridi e incerti, e per questo stimolante, necessita di tempo e accurate riflessioni e confronti per poter essere attuata con etica, al riparo da qualsiasi demagogia. Per questo motivo nel maggio 2022 l’Ordine partecipa attivamente alla BeDesign week con la Fondazione OAGE e con il Dipartimento di Architettura e Design dell’Università di Genova, attraverso l’organizzazione di quattro eventi alla Loggia Superiore di Santa Maria di Castello, dal titolo “I demoni della demolizione. Tecniche, estetiche ed esodi” e il convegno “Il tempo prima e dopo la demolizione”. Il percorso formativo continua nell’aprile 2023, con la presentazione del libro “I demoni della demolizione”, che si è tenuta nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale Genova, a lato del “Modello Diga in centro”, nell’ambito del Cara Casa Festival.

Tutto ciò per sottolineare che attivare un processo virtuoso di partecipazione non significa condividere un progetto finito con la collettività per raccogliere suggerimenti ed integrare le eventuali modifiche nei successivi livelli di progettazione, bensì lavorare fino dalle prime battute ad un programma e ad un progetto in gruppi strutturati formati da progettisti, facilitatori e cittadinanza attiva, per arrivare ad una soluzione condivisa e concreta, attuabile possibilmente in tempi ragionevoli.

Specialmente quando si è chiamati ad operare in contesti di forte degrado spaziale e sociale, lo strumento della partecipazione è fondamentale per “fare città”, per generare quel senso di appartenenza e condivisione dello spazio collettivo così importante per potersi ri-conoscere nel contesto urbano di cui si è parte. Gli spazi collettivi attuati attraverso percorsi di partecipazione sono accoglienti ed inclusivi per definizione.

L’attività di coordinamento, progettazione e attuazione del processo di accompagnamento sociale del processo connesso al progetto di rigenerazione urbana Restart-Begato del quartiere Diamante a Genova ha visto una prima fase di ascolto e raccolta dei punti di vista dei residenti, seguita dall’accompagnamento della popolazione residente al cantiere e infine la progettazione e organizzazione di cantieri evento in prossimità del cantiere stesso.

Attraverso un’estrema sintesi del lavoro svolto da “Avventura urbana” emerge che per migliorare il quartiere occorre intervenire principalmente su tre aspetti: la nuova Piazza, il nuovo Teatro all’aperto e la Casa della Cultura.

La nuova Piazza, richiesta da più dell’86 % degli intervistati, risponde al bisogno di avere nuovi spazi pubblici e percorsi pedonali per la comunità, che siano dotati di panchine, giochi per bambini, alberi e aree verdi, fontanelle di acqua potabile. Di minor interesse, ma comunque citati, sono: l’area per cani, la pista di pattinaggio, l’area skate, l’area pic-nic, uno spazio che si presti ad ospitare eventi e mercatini, murales sui prospetti che si affacciano sulla piazza, tettoie e infine spazi attrezzati per barbecue all’aperto e rastrelliere per le biciclette.

Si segnala anche l’esigenza di: bar, bocciodromo, edicola, telecamere di video-sorveglianza, elementi illuminanti, cestini per i rifiuti, elementi floreali, campi sportivi e polifunzionali, attrezzature per lo sport all’area aperta.

Quasi il 70 % degli intervistati desiderano un nuovo luogo all’aperto nel quartiere, un Teatro che possa ospitare eventi, quali: concerti, spettacoli per bambini, rappresentazioni teatrali, spettacoli di marionette, cinema, feste di quartiere e manifestazioni sportive.

Infine,la Casa della Cultura, della quale si sta ripensando la collocazione, dal report di “Avventura Urbana” si evince che viene immaginatacome: un luogo bello, accessibile a tutti e gratuito: un vero e proprio centro di aggregazione per il quartiere, un luogo denso di attività culturali, un luogo denso di opportunità ricreative. (…) Essa dovrà divenire un centro di aggregazione permanente per il quartiere denso di spazi per ospitare attività diverse per anziani e bambini, ovvero: una palestra di riabilitazione, una libreria collettiva, un’aula studio, uno spazio espositivo per mostre ed eventi, uno spazio in cui fare giochi da tavolo, una ludoteca, una sala da ballo, uno spazio per la meditazione e uno per le assemblee, un punto di ascolto per le donne, uno spazio per attività per disabili, un internet point, una piccola discoteca per giovanissimi, un cinema, uno spazio per spettacoli. Dovrà avere luoghi capaci di ospitare laboratori e corsi gratuiti volti ad incentivare la cultura, la manualità e l’apprendimento di mestieri, come corsi di teatro, cucito, cucina, pittura, lettura, uncinetto, decoupage, musica, lingua italiana per stranieri e lingue straniere per gli italiani, educazione civica.”.

Oltre a questi tre temi principali vengono anche richiesti interventi necessari per migliorare il quartiere, che consistono nella creazione di nuovi spazi pubblici e percorsi pedonali per la comunità, l’implementazione dei servizi pubblici e privati, nuovi servizi per gli anziani, nuovi servizi per i bambini, la creazione di nuove abitazioni e la ristrutturazione degli edifici esistenti.

Estremamente significativo è l’interesse al progetto di rigenerazione urbana, infatti dall’analisi delle risposte pervenute, più del 57 % degli utenti risulta interessato a partecipare agli incontri volti a ragionare sugli aspetti del progetto al fine di proporre soluzioni migliorative.

La firma del protocollo ha rinvigorito l’attività del Tavolo, che continua a riunirsi con cadenza mensile. Tale impegno assegna funzioni e compiti per portare avanti il lungo lavoro di recepimento degli esiti del percorso di partecipazione, insieme al monitoraggio della costruzione dell’opera e alla conduzione del percorso di accompagnamento sociale dei residenti, importante ai fini dello sviluppo di un nuovo senso di appartenenza, di identità e di affezione al luogo, sentimenti fondamentali per la nascita di città più vivibili.

Marco Guarino – Vicepresidente OAPPC di Genova

Francesca Salvarani Segretaria del Consiglio OAPPC di Genova