Cari colleghi,
da alcuni mesi la nostra professione e l’operato di molti di noi si trova ad affrontare l’opportunità e le mille problematiche legate al cosiddetto “Superbonus 110%” che, come un ciclone, sembra aver rivitalizzato un mondo, quello dell’edilizia, da anni stagnante.
Se da una parte questa è un’ottima occasione per porre rimedio ad alcuni dei tanti problemi che attanagliano la nostra società come l’eccessivo inquinamento, gli eccessivi consumi, la carbonizzazione del comparto edilizio, l’obsolescenza del nostro costruito, dall’altra è indubbiamente, pur tra le mille difficoltà interpretative, un’occasione di lavoro che noi Architetti non dobbiamo e non vogliamo perdere e su cui il Consiglio dell’Ordine ha profuso energie fin dalle prime bozze della Legge.
L’operato del Consiglio dell’Ordine in questi anni è stato infatti essenzialmente improntato al sostegno al lavoro della nostra professione anche tramite la diffusione del tema della rigenerazione urbana in tutti i suoi aspetti economici, sociali, culturali, urbanistici ed edilizi e, l’approvazione della legge sul Superbonus 110%, siamo convinti possa soddisfare entrambi questi obiettivi.
La vera problematica, al di là della difficoltà interpretative delle innumerevoli circolari emanate dall’Agenzia delle Entrate, crediamo sia, tra l’altro, quella di far capire ai vari committenti (General contractors, Amministratori di condominio, semplici privati, etc.) due cose:
- la prima è che non tutte le spese di manutenzione sono “coperte” dal superbonus e che non sempre, di conseguenza, la sua applicazione è a “a costo zero”;
- la seconda è far capire ai vari committenti che è necessario uscire dalla logica che ha prevalso in tutti questi anni per i lavori sui condomini dove a fronte di un’esigenza di ristrutturazione si chiamava un’impresa per un preventivo (Computo Metrico Estimativo) e si procedeva subito con i lavori.
La procedura del Superbonus è un’altra cosa, è un’operazione complessa, molto più vicina alla logica degli appalti pubblici che a quella delle opere private, dove si parte da tre livelli di progettazione che, attraverso successivi gradi di approfondimento, risolvono via via problematiche complesse e multidisciplinari che solo teams di professionisti esperti sanno affrontare e risolvere.
Far capire ciò è anche far capire che solo in questo modo, e cioè partendo da un progetto di dettaglio (correttamente retribuito come prevede la Legge stessa), è possibile non avere sorprese allorquando, terminate le opere, l’ENEA procederà con le verifiche sul realizzato.
Il rischio è grosso e la nostra è una “battaglia” difficile che si scontra contro una prassi assai diversa da quanto richiede la procedura del superbonus: i primi riscontri positivi da alcune amministrazioni ci fanno ben sperare.
Sono tante quindi le iniziative che abbiamo adottato e tante quelle che intendiamo ancora adottare, le elenchiamo qui di seguito:
- – abbiamo collaborato con il Comune di Genova insieme agli altri Ordini e collegi professionali per individuare le modalità operative legate alla presentazione delle pratiche di Superbonus che, al netto di casi particolari, saranno soggetti a semplice CILA;
- nell’ambito della stessa collaborazione abbiamo formulato un’interpello al Ministero dei LLPP al fine di mettere chiarezza interpretativa su alcuni aspetti legati al Superbonus nei suoi rapporti con il Bonus facciate;
- abbiamo raccolto i numerosi quesiti degli iscritti e sottoposti all’Agenzia delle Entrate per una sua risposta;
- abbiamo risposto direttamente ai quesiti più semplici posti da alcuni iscritti;
- abbiamo organizzato un primo corso di 4h sul tema con l’Agenzia delle Entrate ed è in preparazione un secondo webinar dedicato soprattutto alle recenti novità, chiarimenti e interpretazioni;
- abbiamo concordato con la compagnia assicurativa, convenzionata con l’Ordine di Genova dal 2010, soluzioni dedicate riguardanti la copertura assicurativa prevista per legge per le asseverazioni Superbonus;
- stiamo partecipando a cicli di trasmissioni televisive con le altre categorie professionali riguardanti l’applicazione del Decreto Rilancio.
Oltre a queste iniziative specifiche, abbiamo portato a ogni tavolo cui abbiamo partecipato la posizione dell’Ordine riguardante il riconoscimento delle competenze secondo il DM 17/06/2016 (Decreto parametri) e la necessità di avere chiarezza sulla definizione degli eventuali abusi che non rendano possibile l’applicazione del Decreto Rilancio.
Per il Consiglio dell’Ordine:
Stefano Sibilla
Stefano Galati
Luca Mazzari
Sarah Zotti