VI edizione “Abitare il paese”: la partecipazione di OAGE

L’Ordine Architetti di Genova, fin dalla prima edizione, partecipa al progetto Abitare il Paese il cui obiettivo è di portare all’interno delle scuole la cultura della domanda di architettura di qualità, del progetto e la consapevolezza dell’architettura come bene collettivo. Il Progetto, lanciato dal CNAPPC nel 2018 è realizzato in collaborazione con la Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi.

Durante le passate edizioni i tutor dell’Ordine, affiancati negli ultimi due anni da un architetto-insegnante in qualità di tutor interno alla scuola, hanno lavorato con scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado con bambini e ragazzi, condividendo un progetto di ricerca che indaga la conoscenza circa la figura dell’architetto e promuove azioni di co-progettazione con i ragazzi stessi.

Per il sesto anno l’Ordine degli Architetti di Genova ha partecipato al progetto sul nuovo focus: “Attivare comunità educanti: nuove generazioni, partecipazione città” coinvolgendo 22 ragazzi della scuola secondaria di Primo Grado Istituito comprensivo Voltri 1, a Mele.

Con il progetto Viaggio nel paese dell’Acqua e del Vento, i ragazzi hanno raccontato i loro luoghi del cuore e quelli che cancellerebbero dalla mappa, inoltre hanno descritto la loro attività di guide per le gite scolastiche decidendo di visitare “la via delle antiche cartiere”, un percorso didattico attraverso le cartiere storiche che hanno elaborato con la loro insegnante di Tecnologia, la tutor Teresa Piccardo. Ne sono uscite parole di consapevolezza e di dubbio, consapevolezza dei punti di forza di questo territorio di campagna a ridosso della città ma anche dubbi sulle sue fragilità e sulle minacce che potrebbero compromettere il futuro.

Durante gli incontri, è stato spiegato ai ragazzi che gli architetti hanno come risorsa fondamentale di lavoro il progetto ed è stato proposto loro di immaginare attraverso dei progetti il futuro della loro comunità. Partendo dai punti di forza di Mele e dai loro desideri, hanno ipotizzato delle azioni progettuali, da sviluppare come progetti veri e propri durante il prossimo anno scolastico.

Il progetto ha portato in classe il disegno e l’ascolto; per i ragazzi non è sempre semplice parlare ed esprimere ciò che pensano o provano. Per questo i loro contributi sono stati accolti invitandoli a disegnare e a scrivere, accettando le proposte, le osservazioni e anche le provocazioni.

Osservando i ragazzi e i loro discorsi è risultato evidente che amano il paese in cui vivono: durante il lavoro sulla cartografia partecipata un gruppo ha disegnato con dovizia di particolari le chiese, i campanili, le scalette e molti dettagli che a loro dire erano “importanti”, la ferrovia tra Acquasanta e la Biscaccia. Questo significa per le nuovissime generazioni, i punti di riferimento sono comunque dei punti di riferimento “canonici”, ovvero: la chiesa, la ferrovia, il comune, la scuola, il tabacchino, il panificio.