STATI GENERALI DELL’EDUCAZIONE A GENOVA: L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELL’ORDINE

Il presidente dell’OAGE Paolo Raffetto ha partecipato, il 22 settembre, alla tavola rotonda degli esperti all’evento organizzato dagli Stati Generali dell’Educazione, occasione in cui sono intervenuti anche il Sindaco Marco Bucci e l’Assessore della Regione Liguria Ilaria Cavo.

Prima di affrontare gli importanti temi che riguardano una città a misura di tutti e l’educazione della città e nei confronti dell’architettura, il Presidente ha ricordato il tragico evento del crollo del Ponte Morandi come fatto che ha cambiato la vita di tutti anche quella dei nostri bambini, ma che deve essere comunque un nuovo punto di partenza. Bisogna infatti ricordare che si costruisce per le persone e per tenere in considerazione le esigenze di tutti, comprese le fasce deboli. Ad oggi Genova si presenta ancora come una città ostica sotto questo punto di vista, in quanto risulta ancora carente, ma estremamente necessario, un approccio più attento ai bambini, ai disabili e alla progettazione del verde e dei servizi che si legano ad una possibilità di vivere la città in modo diverso attraverso, ad esempio, la mobilità dolce. Per questo l’attenzione verso la pianificazione non deve dimostrarsi attenta unicamente ai piani, alle regole e ai modelli; per questo risulta essere di rilievo la corretta pianificazione degli spazi per le relazioni, sia pubblici sia privati, che consentano di sviluppare legami diretti (e non solo virtuali) tra le persone. Una pianificazione corretta nei confronti delle generazioni future parte anche da una progettazione più attenta alle scuole, che cerca di ridurre l’assuefazione all’ordinarietà di un’edilizia mediocre. Questo deve essere un impegno costante  da parte dei professionisti.

Il secondo tema affrontato riguarda invece l’educazione alla città, dei piccoli e dei grandi. Pone l’attenzione sulla sensibilizzazione verso le tematiche relative alla cultura del progetto di architettura, paesaggio, pianificazione e conservazione dello spazio in cui viviamo. Le azioni comprendono programmi educativi mirati e articolati che partono dalla scuola primaria e secondaria. Ne è esempio il concorso “Fare scuola”, che ha avuto luogo nel 2015, con l’obiettivo di intervenire in 60 scuole dell’infanzia e primarie nel territorio nazionale nell’arco di 3 anni, al fine di migliorare la qualità degli ambienti scolastici intesi come contesti di apprendimento e luoghi di relazione. L’esperienza di “Fare scuola” ha permesso un’azione di coprogettazione territoriale in tutte le regioni italiane, partendo dall’idea che le persone, ma in particolare i bambini e i ragazzi, siano al centro di un nuovo progetto, denominato “Abitare il Paese”.

OA e FOA si impegnano, tramite le proprie attività, a diffondere cultura e formazione sui temi appena esposti, provando a fare lo stesso anche con i più piccoli, proponendo azioni all’interno di programmi educativi mirati.

La speranza è quella di riuscire a studiare e a cambiare la percezione della città per indirizzare le politiche pubbliche ma anche per stimolare una maggiore consapevolezza  e rispetto nella collettività.