Big November 5: il bilancio di Benedetto Besio

Con la conferenza di Raul Pantaleo di TAMassociati a Palazzo Ducale e la Walking Lecture “Genova fuori di sè” di Jacopo Baccani, si è conclusa la quinta edizione di Big November, Spazio e Società.

La rassegna ha ricordato Giancarlo De Carlo nel centenario della sua nascita,  con una mostra sull’ILA&UD, straordinario laboratorio internazionale che ha segnato la formazione di generazioni di architetti, con una giornata dedicata al racconto di tre suoi progetti (Ca Romanino e la Facoltà di Magistero ad Urbino, e la scuola per l’infanzia Ravenna), con un libro, a cura di Clelia Tuscano per  Quodlibet, contenente  le ultime lezioni – inedite – tenute da De Carlo nel 1993 a Genova e, infine, con una mostra sulle tracce del suo lavoro in Liguria.

E ancora trattando i temi che, crediamo, De Carlo avrebbe indagato oggi: il futuro delle città, le loro trasformazioni, la compatibilità città/ambiente, il rapporto con la tecnologia, la responsabilità civile e sociale dell’architetto, proponendo punti di vista differenti.

Tra gli altri ospiti abbiamo avuto Stefano Boeri e Mario Cucinella che ci hanno mostrato approcci molto diversi ai temi ambientali, il collettivo Orizzontale che ci ha illustrato l’esperienza della partecipazione nella riattivazione urbana, con azioni temporanee propedeutiche a progetti di maggior ampiezza, Giovanni Multari che ha rappresentato il lavoro civile di Corvino+Multari, e Raul Pantaleo del collettivo TAMassociati parlare della capacità dell’architettura di portare oasi di pace in territori dilaniati dalle guerre e stremati dalla povertà.

Molto interessanti anche gli appuntamenti dedicati al caso Milano, la più europea delle città italiane, protagonista di grandi trasformazioni nel recente passato e con ancor più grandi progetti per il futuro; luci e ombre sono state evidenziate negli interventi di Serena Vicari Haddock, Carlo Berizzi, Nicola Russi, quest’ultimo recente vincitore, con OMA, del primo nuovo grande concorso per la trasformazione degli scali Farini e San Cristoforo, dove per la rigenerazione urbana si profila una nuova attenzione al riequilibrio ecologico e alla riconnessione di parti di città oggi separate.

La partecipazione del pubblico ha ripetuto e consolidato le performance degli anni scorsi con molte presenze (circa 3.000), molti crediti formativi assegnati agli architetti (circa 2.750), e una confortante affluenza dei cittadini (oltre il 50% delle presenze totali); ne siamo molto soddisfatti: obiettivo primario della Fondazione è infatti accrescere la consapevolezza dell’importanza dell’architettura per garantire la qualità della vita.

Infine ringrazio tutti quanti hanno consentito la buona riuscita di Spazio e Società: Clelia Tuscano che condiviso con me la cura dell’intera manifestazione; tutti i nostri ospiti e relatori, e il pubblico che ha seguito con interesse tutti gli appuntamenti della manifestazione; i nostri partner istituzionali (Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura); gli enti patrocinatori (Comune di Genova, Città Metropolitana, Regione Liguria, Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Consiglio Nazionale Architetti PPC, Federazione Regionale Ordini Architetti PPC Liguria, ANCE Genova, DAD Dipartimento Architettura e Design, Fondazione Inarcassa, Florida International University, INU Liguria); i nostri sponsor (Boero Bartolomeo S.p.A, MarGenova Consulting, Meci luce, Pattono 1882, Prato Nobili, Centro Stampa Melegari); il nostro media partner Il Giornale dell’Architettura.

E infine tutte le persone che, con passione e dedizione, hanno lavorato per la realizzazione della nostra iniziativa, ricordando in particolare Mira Wasiak, sempre generosa e disponibile.

Benedetto Besio
presidente della Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Genova quadriennio 2016-2019