Portare a termine le pratiche di accelerazione edilizia, velocizzare e sburocratizzare il rilascio dei permessi, informatizzare e rendere consultabili online i progetti dal 1942 ad oggi, finora accessibili solo attraverso pesanti faldoni cartacei. Sono i tre risultati ottenuti dal Comune di Genova, per venire incontro alle richieste dei professionisti e degli ordini professionali.
Un’operazione mirata ad attirare investimenti sulla città e ad agevolare i cittadini nel superare gli ostacoli della burocrazia, che già nel 2019 ha visto dimezzare i tempi per le istanze per i permessi a costruire, portandoli a 44 giorni medi quando inizialmente erano, in media, 117, e solo il 33 per cento dei procedimenti veniva concluso entro il termine dei 90 giorni previsti per legge.
Per i permessi di costruire in sanatoria il numero medio di giorni per il rilascio era addirittura di 260, contro i 60 previsti per legge. Il tavolo tecnico di semplificazione costituito dal Comune ha previsto un percorso condiviso con l’Ordine degli Architetti, quello degli Ingegneri, i collegi dei Geometri, dei Geologi e dei Periti e l’Ance (Associazione Nazionale dei costruttori edili) e con la collaborazione della Soprintendenza.
Dopo i risultati già ottenuti, il Comune è al lavoro per ridurre ulteriormente i tempi nel corso del 2020, rientrando nel termine massimo di 40 giorni anche per tutti gli altri procedimenti edilizi. La velocizzazione delle pratiche è un servizio al cittadino, in un’ottica di semplificazione della pubblica amministrazione, ma è anche un modo per incentivare le imprese ad investire nell’edilizia, potendo contare su tempi certi e procedure snelle.
La riduzione dei tempi è frutto di più azioni messe in campo. Dopo aver informatizzato negli anni scorsi le modalità di presentazione delle domande delle pratiche edilizie, ora si è proceduto a una diversa e migliore organizzazione del lavoro, alla sensibilizzazione degli ordini professionali, alla messa a punto di protocolli grazie ai quali si è ottenuta una riduzione dei tempi per ottenere i pareri da uffici comunali o da enti esterni e, in alcuni casi, il parere non è più necessario, perché è sufficiente attenersi agli indirizzi che sono stati stabiliti.
In questa stessa direzione, è stato siglato un protocollo di intesa con la Soprintendenza per stabilire in anticipo se è necessario oppure no il suo parere in caso di interventi su edifici solo parzialmente vincolati.
Complessivamente, lo Sportello Unico per l’Edilizia nel 2019 ha esaminato 6862 pratiche edilizie, di cui 6670 sono autocertificate (SCIA Alternativa al permesso di costruire, SCIA, CILA, Varianti a CILA e a SCIA, Comunicazioni ai sensi dell’art. 48 della legge regionale 16/2008, Comunicazioni ai sensi dell’art 22 della legge regionale 16/2008). Si tratta di pratiche che sono tutte soggette al controllo obbligatorio da parte del Comune (tranne le Cila, per le quali il controllo è a campione).
Invece 192 pratiche edilizie hanno richiesto l’adozione di un provvedimento formale: di queste ultime, i permessi di costruire, i rinnovi dei permessi di costruire, gli svincoli dei parcheggi pertinenziali sono stati rilasciati ciascuno nel tempo medio massimo di 50 giorni, mentre per i permessi di costruire in sanatoria il Comune si è dato l’obiettivo di rispettare il termine entro il 2020.
Inoltre, sono state chiuse quasi tutte le 562 pratiche di accelerazione edilizia – che erano rimaste ancora inevase – previste dalla Legge numero 47 del 28/2/1985 e dalle ulteriori leggi del 1994 e del 2004: in questo modo sono stati recuperati circa 600 mila euro.
La chiusura delle pratiche comporta la regolarizzazione degli immobili e di conseguenza la loro compravendita. Inoltre è un’attività che consente di accertare ed eliminare eventuali situazioni di pericolo, come nel caso di case ai margini di corsi d’acqua.
LA DIGITALIZZAZIONE
Un’altra importante novità sta per debuttare: è stata bandita la gara per la digitalizzazione di tutto l’archivio dei progetti approvati dal 1942 ad oggi. Si tratta di oltre 350 mila progetti: entro fine anno sarà digitalizzato il primo lotto (per il quale oggi sono state aperte le buste della gara) corrispondente alle prime 59 mila pratiche. Il Comune ha investito in questa prima fase 600 mila euro. Nel triennio, la spesa totale raggiungerà i 2,4 milioni di euro per quest’operazione a vantaggio dei professionisti, che potranno consultare le pratiche online saltando molti passaggi.
Ad oggi, il cittadino o il professionista (2500 le domande di visura che il Comune riceve ogni anno) possono fare la richiesta online ma poi il procedimento è tutto cartaceo, con la necessità di accedere a pesanti faldoni distribuiti in diversi archivi e per seguire tutta la procedura non sempre si riescono a rispettare i 30 giorni di legge. Consentire la visura in tempi veloci è essenziale, perché il professionista alle prese con una pratica edilizia deve sempre accertare la regolarità dello stato attuale dell’immobile. Sempre nel 2020 saranno completamente informatizzate le pratiche di autorizzazione paesaggistica.
PROSPETTIVE FUTURE
A breve verranno sottoposte al consiglio comunale alcune modifiche alle norme di PUC finalizzate a semplificare alcuni interventi edilizi di base come, ad esempio, quelli per i piccoli parcheggi pertinenziali.
Per controllare il rispetto dei tempi, il Comune ha intenzione di attivare un dispositivo che consentirà di registrare le richieste presentate dai cittadini e dalle imprese: sarà così possibile monitorare i tempi di conclusione del processo. L’utente potrà collegarsi al web e visionare lo stato di avanzamento della sua richiesta.
Inoltre, ad ogni pratica è stato assegnato un “peso specifico”, con un punteggio relativo alla complessità: in questo modo il Comune potrà ridurre in modo oggettivo le inefficienze e riconoscere premialità ai dipendenti più meritevoli e veloci.
Il Comune ha anche istituito un “Pool Antiburocrazia”, che attraverso la regolamentazione in consiglio comunale, stabilirà un indennizzo a cittadini e imprese nel caso di ritardo colpevole nel rilascio dei provvedimenti, compresi quelli edilizi. Così il cittadino che subisce un danno a causa di un ritardo imputabile al Comune verrà risarcito. Del Pool faranno parte il segretario generale del Comune, il Capo di Gabinetto, il dirigente del settore via via preposto, un rappresentante del prefetto, due rappresentanti scelti dal sindaco tra i nominativi designati dalle associazioni imprenditoriali e altri due tra quelli designati dalle associazioni di cittadini o consumatori.