Da giovedì 21 novembre a domenica 1 dicembre è in programma la terza edizione della Biennale di Architettura di Pisa: dieci giorni di eventi, talk, mostre dedicate all’architettura del “Tempodacqua”.
A curarla è Alfonso Femia, il direttore scelto da LP – Laboratorio Permanente per la Qualità Urbana, promotore e organizzatore dell’evento dopo il consenso riscosso dalle prime due edizioni, guidate, nel 2015, da Massimo Pica Ciamarra e, nel 2017, da Luca Molinari e Luigi Prestinenza Puglisi.
L’edizione del 2019 segna un cambio di passo. «Scegliere il tema intorno al quale costruire una Biennale di Architettura – dichiara Alfonso Femia – non significa semplicemente selezionare in un ventaglio di alternative ampio quello che è più attuale o più legato alle tendenze e ai dibattiti del momento. La scelta nasce dalla consapevolezza di una criticità che impatta sul territorio e sull’ambiente, sul costruito, sulle prospettive future e già sul presente.
«Due le premesse: il dibattito che si è sviluppato in area culturale, architettonica, economica, politica si è concentrato sul tema generale della sostenibilità ambientale, senza focalizzare, in termini precisi, il rilievo fondamentale della materia Acqua nell’intersezione con il fattore Tempo. E soprattutto che l’Acqua è l’elemento costitutivo universale; in una visione superficiale e con una strategia affrettata, la soluzione dei problemi legati alla sostenibilità è stata delegata alla tecnologia e la tecnologia si è, spesso, sovrapposta all’architettura, affrancando il progetto dalla responsabilità di immaginare e prefigurare scenari. Le scelte devono essere di ragione e di sentimento», ha dichiarato il direttore della Biennale.
La Biennale di Architettura di Pisa sarà l’occasione per sviluppare un’analisi e mettere in campo una serie di proposte e progetti, sollecitati da una Call to Action rivolta a studi di progettazione internazionali.
Per il programma completo e tutte le informazioni utili si rimanda al sito ufficiale www.tempodacqua.com